Legge marziale imposta e poi revocata in Corea del Sud: contesto e scenari
Racconti dall'Asia orientale
La Corea del Sud è finita completamente sottosopra, nel giro di una manciata di ore piene di folli colpi di scena. Dall'improvvisa imposizione di una legge marziale d'emergenza da parte del presidente Yoon Suk-yeol ai blindati dell'esercito di fronte al parlamento di Seul, dai deputati che votano la richiesta di revoca in un'improvvisata seduta notturna mentre i militari spaccano le finestre dell'edificio per fermarli. Fino alla resa di Yoon, per cui ora si aprono le porte dell'impeachment, con un possibile voto già tra venerdì e sabato. Con una serie di incognite che si aprono sia sul piano interno, sia su quello internazionale, con lo spauracchio della Corea del Nord che fa più paura dopo la "sacra alleanza" con la Russia e le ulteriori incertezze portate dall'imminente ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Qui di seguito qualche breve stralcio e i link per qualche primo racconto/scenario, in attesa di altri approfondimenti.
Che cosa è successo
Era iniziata con l'improvviso annuncio dell'imposizione della legge marziale di emergenza. È continuata con l'assalto dei militari all'Assemblea nazionale, per impedire il voto di richiesta di revoca dei parlamentari. È finita con le centinaia di persone scese in strada per protestare a chiedere l'arresto di Yoon Suk-yeol, costretto a revocare quanto aveva imposto poche ore prima. La folle notte della Corea del sud rischia di avere conseguenze profonde, dopo quello che è stato a tutti gli effetti un tentativo di golpe di palazzo. Protagonista il presidente conservatore, che alle dieci e mezza di sera ha tenuto una conferenza stampa improvvisa annunciando la tredicesima legge marziale della storia del paese. La prima in tempi di "democrazia liberale", dopo le 12 dell'epoca della dittatura, l'ultima nel 1979. Una decisione abnorme, che non sarebbe stata comunicata nemmeno ai suoi fedelissimi, e motivata dalla necessità di "proteggere la Corea del sud dalle forze comuniste nordcoreane". Eppure, la minaccia dei missili di Kim Jong-un, per una volta, non c'entrava nulla. Le logiche della mossa sono prettamente interne.
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Il contesto
Alla prima diffusione dei video della conferenza stampa serale del presidente, molti sudcoreani avevano pensato a un fake. D'altronde, il contesto in cui è nato il colpo di scena di Yoon è caratterizzato da veleni politici davvero profondi, in cui i complottismi e le accuse incrociate sono all'ordine del giorno. Il clima si è esacerbato a partire dal novembre 2022, nemmeno un anno dopo l'insediamento di Yoon. L'opposizione guidata dal Partito democratico di Lee Jae-myung, soprannominato il "Bernie Sanders sudcoreano", ha più volte accusato di "tradimento" il presidente. Motivo? Il veto opposto più volte contro le richieste di un'indagine indipendente sulla strage di Itaewon, quando nei festeggiamenti di Halloween del 2022 morirono circa 160 persone schiacciate dalla calca, con evidenti responsabilità di un sistema di sicurezza assai carente. Nessun membro del governo ha mai pagato per quanto accaduto. Dall'altra parte, Lee è sopravvissuto prima a un mandato d'arresto per l'accusa di corruzione, poi a un accoltellamento non fatale durante un comizio dello scorso gennaio.
A convincere Yoon a compiere una mossa deplorata dal suo stesso partito potrebbero essere stati due elementi. Primo: una solitudine sempre più forte e l'insofferenza verso il rischio di inazione causato dal suo status di "anatra zoppa". Secondo: l'idea di sfruttare un contesto internazionale in cui sembrava potesse girare a suo vantaggio i crescenti timori sulla sicurezza, motivati dall'alleanza sottoscritta da Corea del Nord e Russia.
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Chi è Yoon
Yoon si è improvvisato politico pochi mesi prima delle elezioni presidenziali del 2022. Precedentemente è stato protagonista di una lunga carriera in magistratura, che lo ha portato a causare le dimissioni del ministro della Giustizia della precedente amministrazione, guidata dal democratico Moon Jae-in. Yoon ha sfruttato la sua fama di incorruttibile, ma una volta insediatosi il suo stile di governo è stato molto divisivo e ha acuito la già forte polarizzazione del Paese. Si è inimicato le donne, con una serie di uscite misogine e l'abolizione del ministero delle Pari opportunità. Complice un parlamento sempre contrario, ha adottato una linea da muro contro muro. Ha utilizzato 25 volte il potere di veto presidenziale. Contro di lui si sono scagliate varie categorie, su tutti i medici che sono in sciopero da diversi mesi per una querelle sulle quote di accesso alla professione.
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Gli scenari
Una volta approvato l'impeachment, si aprirebbe un processo davanti alla Corte costituzionale. Se sei dei nove membri della Corte voteranno a favore dell'impeachment, il presidente verrà rimosso dall'incarico.
Le conseguenze possono essere notevoli anche sul piano internazionale. Va ovviamente ricordato che il tutto avviene nel contesto di un imminente ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, che ha già segnalato l'intenzione di provare a riaprire il dialogo con Kim Jong-un, attraverso la nomina a vice consigliere per la sicurezza nazionale di Alex Wong, vale a dire l'uomo chiave per organizzare i summit di Hanoi e Singapore durante il primo mandato di Trump. Yoon stava già prendendo lezioni di golf per entrare in sintonia col prossimo presidente degli Stati Uniti, mirando a prendere il posto di partner asiatico privilegiato che fu di Shinzo Abe, il premier giapponese assassinato nel luglio 2022. E invece non sarà lui a occuparlo.
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